19 Aprile, 2024

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Scuole di corsa: il sistema finlandese

Scuole di corsa: il sistema finlandese

Andiamo nel nord dell’Europa per capire le metodologie di allenamento della scuola finlandese. Da essa sono cresciuti enormi talenti soprattutto nel fondo.  Ciò è avvenuto anche grazie ad un sistema di allenamento che all’epoca ha  rappresentato un’autentica rivoluzione: le intensità crescenti. Hannes  Kolehmainen nel 1912, vinse i 5000 ed i 10000 metri ai giochi olimpici di Stoccolma ed in  quell’occasione stabilì i record del mondo di entrambe le distanze. Il forte  atleta, segnò il tempo di 14’36” sui 5000 e 31’20” sui 10000 metri. Egli vinse  anche il cross di 12  km allora previsto nel programma olimpico e nel 1920 vinse la  maratona di Anversa; questo per capire il grado di completezza di questo atleta  e la preparazione già evoluta su distanze dai diversi approcci

 

programmatici. Kolehmainen  seguì le indicazioni del fratello che svolgeva attività di corridore  professionista negli Stati Uniti e ne mise in pratica i metodi allora utilizzati  nello stato americano. Ben presto  però cominciò a personalizzare i suoi allenamenti ed anche altre scuole di corsa  finlandesi iniziarono a seguire dei metodi diversi rispetto ad altri Paesi. La  programmazione dell’allenamento aveva cadenza annuale e prevedeva un costante  incremento dei carichi di lavoro. I finlandesi lavoravano tanto sulle intensità a carattere resistente. In pratica  spezzavano alcune sedute in tante frazioni corse ad alte velocità. In sostanza eseguivano delle ripetizioni in modo da garantire sempre una velocità intensa,  ma al tempo stesso le sviluppavano per chilometraggi molto ampi. Con questo  sistema si garantivano una qualità di carattere resistente. Nel 1920 si  mostrò al mondo Paavo Nurmi, da molti considerato come il più grande corridore di tutti i tempi. Egli stabilì 29 record mondiali ed ha vinto 6 medaglie olimpiche individuali e 3  a staffetta. In qualche  maniera potremmo definirlo già un atleta d’estrazione moderna, perché è stata  sua consuetudine programmare i tentativi di record del mondo e quasi mai li ha  falliti. Aveva un  modo di rapportarsi con l’allenamento esemplare. La fatica non lo spaventava e  compiva carichi estremi, ma senza perdere mai di vista il controllo  dell’obiettivo e la lucidità nello svolgere le preparazioni. È stato  squalificato per professionismo e poi riabilitato. Questo per confermare quale era la sua testa, aveva già un modo di concepire l’atletica come un lavoro e come tale la rispettava.Il suo allenatore era Lauri Pikhala con il quale aveva un rapporto serio e  professionale. Altro grande  atleta degli anni 20 e 30 è stato Ville Ritola, mentre venendo ai tempi moderni  bisogna certamente ricordarci del grandissimo Lasse Viren. Quest’ultimo è stato capace di vincere i 5 ed i 10000 metri alle Olimpiadi del ’74 e del ’78. Bisogna  ricordare riguardo ai sistemi di programmazione finnici, anche il fatto di avere  a disposizione dei percorsi d’allenamento splendidi e adatti ai training  proposti. Diciamo  quindi che la scuola finlandese ha espresso sempre grandi atleti di fondo. Le  preparazioni hanno sempre seguito un iter lineare. È stata principalmente  cercata e ovviamente affinata negli anni, la ricerca delle intensità senza perdere la tenuta. Il  ragionamento cardine del sistema è questo: a parità di resistenza si cerca  l’incremento dei ritmi. Può sembrare un’ovvietà, ma lo studio e la ricerca  finnica, in campo fisiologico e medico, ha fatto sì che abbiano raggiunto  livelli di performance veramente elevati.

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