30 Aprile, 2024

Il portale podistico
Un motivo del fallimento tecnico dell’atletica italiana

Un motivo del fallimento tecnico dell’atletica italiana

Scritto da Luciano Barra:  Alcune settimane fa un giornalista amico mi ha chiamato e mi ha detto : “Arese è molto arrabbiato con te”. Nella breve pausa intercorsa ho fatto un veloce esame di coscienza e poi ho detto: “certo che ho scritto cose non simpatiche: commissariamento , non ricandidarsi ed altro del genere”. La risposta immediata è stata “No lui è arrabbiato perché hai scritto che Daniele Meucci ha preso 600 euro al mese, meno della tua colf, e non è vero”.  Confesso di esserci rimasto male. Pensavo di aver scritto delle cose ben più profonde sull’attuale stato dell’atletica Italiana e speravo che l’amico Franco (a cui faccio comunque i miei auguri perché possa presto riprendersi dall’impedimento attuale) le avesse lette con attenzione e non si soffermasse su un dettaglio del genere. Poi è scoppiato il caso Marzia Caravelli che, a seguito di un’incauta e grave dichiarazione del consigliere federale Franco Angelotti, ha battuto

un nuovo record: infatti è la prima volta nella storia dell’atletica Italiana che un atleta di vertice scrive una lettera ad un consigliere federale. Il tutto poi ha avuto un seguito con un’intervista sulla Gazzetta dello Sport del’attento Andrea Buongiovanni. E qui è stato confermato quanto scrivo da tempo e che è la vera ragione del fallimento dell’atletica Italiana. I nostri migliori atleti non ricevono una vera e propria assistenza, come è sempre stato e come avviene in tutto il mondo, ma dei premi in base ai loro risultati. Da qui la giusta lamentela della Caravelli, atleta non militare, che si deve autofinanziare per allenarsi e se poi le va bene fare i risultati.Questo il caso di Meucci che sicuramente avrà ricevuto dei premi per i risultati raggiunti ma che come assistenza era al di sotto della mia colf. Arese aveva invece sommato il tutto e quindi sosteneva che i 600 euro al mese non erano la cifra corretta. Ora ho sentito che a Daniele Greco sono stati offerti 3000 (tremila) euro annui di assistenza, vale a dire 250 euro al mese! No comment.

Ma come si può pensare che un atleta faccia un risultato se non riceve un’adeguata assistenza per allenarsi. Ma non è un sistema amorale? Come è possibile, come avviene in tutto il mondo, che i migliori atleti Italiani non abbiano un accordo (in qualche caso un contratto) con la Federazione, con alla base il programma di allenamento e quello delle gare, ovviamente in cambio di un’assistenza adeguata al suo livello tecnico ?

Ecco perché, come mi ha scritto un dirigente che se ne intende, “ognuno può farsi allenare da chi vuole e come vuole e può fare le gare che vuole”. E’ ovvio deve monetizzare per potersi allenare! Che poi a causa di tutte le gare che fa, arrivi fuori forma all’appuntamento più importante è una conseguenza logica.

Sempre lo stesso dirigente scrive : “Lo stesso vale per la programmazione tecnica. Gli incontri per la programmazione di Londra sono stati ad Aprile e solo con pochissimi. E’ meglio non incontrare nessuno così si corrono meno rischi di possibili rivendicazioni!” E quindi invece della Teoria dell’Allenamento si cerca di evitare di incappare nelle maglie dello Statuto dei Lavoratori! Che tristezza e che squallore.

Ancora dice sempre lo stesso dirigente che le cose del Palazzo le conosce bene “C’è una Commissione Tecnica? NO. Non si sono riuniti almeno una volta in 4 anni il CT, i responsabili tecnici di settore, il segretario generale , in consiglieri federali responsabili dell’area tecnica (ndr Alberto Morini e Franco Angelotti) ed il Presidente ? MAI. Basta!” Fa impressione che l’organo della Commissione Tecnica Nazionale sia di fatto scomparso dalle Carte Federali!

Negli Stati Uniti a metà degli anni 90 davanti a tanti casi di doping dei loro atleti, si poserò la domanda del perché. E la risposta fu facile: gli atleti avevano assolutamente bisogno di fare risultati per capitalizzare al fine di allenarsi l’inverno. Così la Federazione Americana insieme al Comitato Olimpico sono passati ad una assistenza che garantisse agli atleti di allenarsi.

Proprio l’altro giorno la DLV , la Federazione di Atletica Tedesca, ha nominato 83 atleti nel gruppo “elite” e 53 junior. Indipendentemente dai criteri per cui gli atleti sono divisi in tre gruppi (A – B – C) gli atleti sono scelti sulla base delle loro possibilità di ben figurare, raggiungendo la finale, nei Campionati del Mondo. A questi atleti viene garantito “full support” finanziando gli allenatori, finanziando gli allenamenti, attrezzature etc.

Questo programma è stato adottato dopo i cattivi risultati della Germania ai Giochi Olimpici di Atene 2004 ed ora tutti i vincitori di medaglie fanno parte di questo gruppo. Se gli atleti vogliono far parte di questa elite devono firmare un contratto con la Federazione Tedesca, altrimenti non sono assistiti e non sono nominati nella squadra nazionale.

Abbiamo letto proprio di recente sulla Gazzetta che la Federazione Britannica ha proposto a UK Sport , l’organismo che finanzia l’attività di alto livello, la lista di atleti per il prossimo anno ed ha escluso tutti quegli atleti che non hanno conseguito risultati, a partire da Paula Radcliffe.

E questo è quello che ha sempre fatto la FIDAL, non comprendo perché questo sistema sia stato cambiato. Forse è questo il motivo per cui non si fanno più risultati e perché gli atleti ora si lamentano? Tra l’altro le risorse ci sono. Il CONI versa da anni circa 4 milioni per la Preparazione Olimpica e queste risorse devono servire per assistere gli atleti, pagare i tecnici e prepararli per le grandi manifestazioni.

Possibile che il CONI non controlli come vengono investiti i fondi assegnati alla FIDAL ?

Luciano.barra@alice.it

dalsito www.passioneatletica.it

About The Author

Il Portale podistico www.salcus.it nasce con l’intento di diffondere le classifiche e le news podistiche sul web. Run is Life. GP Salcus

Related posts