09 Dicembre, 2024

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Baldini: "Pronto per il ritorno"

Baldini: "Pronto per il ritorno"

Dopo trenta giorni trascorsi a 2300 metri di altitudine, Stefano Baldini è finalmente pronto per tornare in gara: “Sto bene – racconta il campione olimpico di maratona di Atene 2004 – sono appena rientrato da un lungo stage in Kenya a Iten, dove si allenano tanti grandi campioni. Dopo diversi anni in Namibia per me era la prima volta su questi altopiani”.
Cosa hai trovato di diverso?
“E’ un posto molto bello, ma anche molto impegnativo. E’ praticamente impossibile allenarsi sul piano. I tratti asfaltati sono limitatissimi e, ovviamente, non ci sono piste di atletica dove poter svolgere un altro genere di lavori. I percorsi sono sconnessi e molto sassosi e non vi nascondo che all’inizio ho un po’ faticato ad ambientarmi anche perchè i 2.300 metri sul livello del mare si fanno sentire! Poi, però, mi sono adattato e penso di aver fatto un buon periodo di allenamento anche se, un po’ per i percorsi e un po’ per l’altitudine, lì non si capisce quanto realmente si stia andando forte”.

Un’esperienza quella in Kenya che, però, non hai vissuto da solo.
“Sì, infatti, con me c’erano anche Daniele Caimmi e Ottavio Andriani. Abbiamo corso una media di 30 km chilometri al giorno. Inoltre, ho trascorso una giornata con due campioni keniani come Wanjiru e Lel. Vedendo dove e come si allenano ho capito ancora di più da dove arrivano la forza delle loro caviglie e la loro abilità nel cross”.

Come è andato il rientro in Italia?
“Beh, dopo quattro settimane con una temperatura a 25 gradi di giorno e a 10 di notte, ritrovarmi nel freddo dell’inverno italiano non è stato il massimo. Ora sto completando questa settimana di adattamento in vista della gara di domenica”.

Questo week-end, infatti, ti vedremo alla Mezza Maratona delle Due Perle. Con quali aspettative?
“Mi aspetto principalmente di avere delle buone sensazioni. Voglio fare una gara bella tirata. Il percorso si snoda su due giri tra Santa Margherita e Portofino. E’ un tracciato pianeggiante con qualche piccolo strappo. Considerando che il primato della corsa è di 1h03:59, ritengo che riuscendo a chiudere con un tempo intorno ad 1h05 potrei ritenermi ben più che soddisfatto. Del resto, dopo lo stage in Kenya, devo ritrovare ancora la giusta fluidità nell’azione di corsa”.

Quando, invece, la prima maratona?
“Subito dopo la gara di domenica, sarò in Toscana al raduno federale di San Vincenzo fino a fine mese. Per la maratona stiamo valutando quella di Treviso (ndr, 14 marzo), ha un percorso abbastanza filante e potrebbe essere quella giusta per rientrare.”

Allora è vero che punti sugli Europei di Barcellona?
“Da tempo sto coltivando questo piccolo grande sogno. Valuteremo strada facendo. Sono perfettamente consapevole che il tempo passa per tutti, ma ho molta voglia di fare e una grande motivazione. So bene che sarà difficile pensare di fare ancora i tempi di 4-5 anni fa, ma avere un obiettivo importante all’orizzonte è una bella spinta. A dirla tutta, l’anno scorso ho un po’ “bluffato”. E’ vero che ho comunque corso tanto, quasi 7000 km nel 2009, ma ho abbassato l’intensità per rigenerarmi e riprovarci nel 2010. A 39 anni non mi dispiacerebbe tentare di difendere il mio titolo continentale. Voglio dare il mio contributo, non solo d’immagine, alla squadra e all’atletica italiana. Personalmente ho voglia di rimettermi in gioco per la maglia azzurra e per fare qualcosa di importante. E’ vero siamo un po’ “stagionati”, ma comunque al livello di altre nazioni europee e poi siamo sempre i campioni di Coppa. Penso che possiamo aspettarci qualcosa anche dalle nostre maratonete, atlete come la Console e la Incerti possono puntare ad un posto tra le prime cinque a Barcellona.”

Da quest’anno, inoltre, ti vedremo impegnato anche nella veste di tutor dei ragazzi del “Progetto Azzurro Londra 2012”.
“Mi sembra una buona idea, una novità rispetto a quello che si è visto fino a questi anni. Quella in cui si trovano ora questi ragazzi è un’età critica, in cui si fanno scelte di vita importanti. Spero di poter dare loro il mio contributo per motivarli a continuare seriamente il loro percorso nell’atletica di alto livello nel mondo dei professionisti.”

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