10 Maggio, 2024

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ANDREW HOWE: “LASCIO IL LUNGO. LA VELOCITA’ MI EMOZIONA”

ANDREW HOWE: “LASCIO IL LUNGO. LA VELOCITA’ MI EMOZIONA”

Una chiacchierata con Andrew sulla pista dell’Arena appena dopo la sua grande cavalcata nei 200 metri___________di Cesare Monetti


E’ successo quello che non ci si aspettava. E il primo ad esserne stupefatto è proprio lui, Andrew Howe: “Sono uscito forte dai blocchi e ho spinto forte in curva. Sul rettilineo ho realizzato e mi sono detto…ma che sta succedendo?”
E’ raggiante Andrew assediato dai fotografi sulla rossa pista dell’Arena, il sorriso è coinvolgente.
Andrew inizia per te una nuova carriera?
“Da oggi ricomincia l’avventura. Fare 20”30 senza alcuna preparazione specifica mi fa capire per sempre che sono un velocista”.
Facci sognare, dove puoi arrivare?
“Voglio scendere sotto i 20”. Solo così puoi vincere veramente le gare che contano”
Cosa pensi di dover migliorare per correre così forte?
“Tecnicamente credo di non essere male. Certamente devo migliorare la tenuta, dunque devono migliorare le gambe. Ho bisogno di lavorare duro questo inverno, di sputare sangue in allenamento. Non come l’anno scorso che mi dividevo tra piscina e massaggi stando attento ad ogni passo che facevo”
A questo punto sei un atleta completo. Salto in lungo e velocità?
Per ora correrò e basta. Dopo Rieti ho capito che non sono pronto, che ho ancora troppo dolore ed i salti sono traumatici. Tornerò nel lungo solo quando sarò al 100% e non avvertirò nessun dolore. Il mio polpaccio del tendine operato è ancora più piccolo dell’altro, il recupero non è ancora
completo. Ci vuole un altro anno”.
Sei arrivato qui a fine stagione pensando di fare solo una comparsata?
“Solo mia mamma ci credeva fino in fondo. Da due giorni mi ripete che avrei fatto il personale (20”28 a Grosseto quando vinse l’oro ai Mondiali Juniores ndr) ed io le ripetevo che avrei corso in 20”60, forse 20”50. In molti dicono che mia madre sbaglia parecchio…beh questa volta ha zittito tutti. Aveva ragione lei”.
In definitiva ti piace più il lungo o la curva dei 200 metri?
“Assolutamente la velocità. Quando sono in pedana nel lungo guardo sempre gli altri che si riscaldano per i 100 e i 200 metri con un po’ di invidia. L’anno prossimo voglio scendere a 10”20 nei 100 anche se io sono un duecentista”.
Una stagione di passaggio questa per te, soddisfatto o la pensavi diversa?
“Non pensavo nemmeno che sarei riuscito a saltare quest’anno. Era già tanto tornare a correre a certi livelli, dunque anche se a Barcellona non è andata come tutti speravano, io sono assolutamente soddisfatto”.
Rifaresti la preparazione per Barcellona o cambieresti qualcosa?
“Siamo stati molto indecisi su come gestire la stagione. Ogni giorno era diverso, sempre lì ad ascoltare il tendine e la gamba ad ogni dolorino, ad ogni sollecitazione. Cambiavamo spesso idea e poi abbiamo optato per dedicarci al lungo da metà giugno in poi. Forse vedendo la gara di stasera abbiamo sbagliato, se mi fossi dedicato solo ai 200 metri avrei raccolto più frutti”.
100, 200, staffetta. Si aprono tante possibilità per te?
“Calma calma calma. Soprattutto per la staffetta. Primo non sono io da solo a decidere poi su quella si vedrà. Comunque correre da velocista mi da grandi emozioni”.
Finisce qui la tua stagione?
“In teoria si, in pratica no. Ci sono ancora i Societari a fine mese. Voglio divertirmi e stare bene con i miei compagni di squadra”.

Cesare Monetti

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