26 Aprile, 2024

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Io e La Maratona , una Passione Infinita

Io e La Maratona , una Passione Infinita

Scritto da Luigi Mundula: L’idea è nata tanti anni fa quando avevo già corso una ventina di maratone…Nei giorni successivi al mio rientro a casa avevo l’abitudine di scrivere, raccontare in primis a me per non dimenticarla mai e poi ai miei tanti amici quella che era stata la mia maratona…Quindi mettevo su carta tutte quelle che erano state le mie emozioni , le difficoltà , le gioie e i dolori che da sempre caratterizzano questa disciplina che amiamo e che allo stesso combattiamo praticamente quotidianamente. Non a caso nel libro scrivo che la mia professione , il veterinario, era diventata un hobby mentre la corsa quasi una professione in considerazione delle ore che le dedicavo che se sommate nell’arco di una settimana erano proporzionalmente maggiori. Il libro è articolato

 in tanti brevi capitoli strettamente collegati tra loro. Logicamente il tema dominante è la corsa , la maratona..Esattamente 29 maratone che vengono raccontate cercando di essere il meno ripetitivo cosa molto difficile. La narrazione delle maratone è cronologica partendo dal 1999 New York e finendo con Boston nel 2011. Ma non c’è solo corsa.. c’è anche la mia vita che cerco di descrivere con degli aneddoti intercalati qua e la che sono sempre e assolutamente collegati in qualche modo con la mia passione. Parlo molto di me , dei miei affetti di quelli che c’erano e che purtroppo ora sono volati via e di quelli attuali , degli amici , degli anni studenteschi e del mio lavoro. Sicuramente chi avrà voglia di leggerlo troverà anche alcune cose strane , quasi irreali ma credetemi tutto quello che scritto nel libro è realmente accaduto e probabilmente come disse il mio presidente il giorno della presentazione sono situazioni che potevano capitare solo a me…Chi leggerà capirà meglio quest’ultima frase.
Una particolarità è che per ogni capitolo è consigliato l’ascolto di un brano musicale, idea questa dell’amico Capoterrino Benedetto Deriu che mi è stato di grande aiuto e che approfitto per ringraziare ancora una volta. Benedetto è anche l’autore di una delle tre prefazioni , insieme a Fausto Solinas e al Dr. Enrico Arcelli che mi ha onorato scrivendo la prima prefazione. Non aggiungo altro; spero di aver suscitato la vostra curiosità , di voi che siete come me , che amate questa disciplina e che sicuramente da qualche parte , o nel cuore o in qualche foglio sparso, avete raccolto le vostre emozioni. Io ho avuto il coraggio e la forza di di metterle su carta e farne un libro..Bello o brutto ? Non lo so ..So solo che l’ho scritto con il cuore e mi ci sono messo dentro alla grande…senza nascondere niente di me…Le mie emozioni , le mie paure, le mie gioie…Siete quasi tutti amici virtuali ..se e quando leggerete Io e la Maratona , una passione infinita, potrete di re di aver conosciuto di persona Luigi Mundula.
Ciao a tutti,
a nos bidere sanos( arrivederci in salute)
Questa è la parte finale:
Ho messo a nudo le mie emozioni che spero diventino le vostre. Per questo vi ringrazio e ringrazio tutti gli amici che nomino nel libro e che sono parte della mia vita, amici che mi hanno regalato negli anni la sensibilità e la voglia di descrivere dettagliatamente con la penna le mie emozioni e di farle rivivere intensamente mentre le scrivevo.
Ricordo che nel lontano 1999 avevo coronato un sogno, quello di fare la maratona. Subito ne nacque un altro, quello di scrivere un libro su questa avventura, un libro che racchiudesse tutte le mie sensazioni, tutte le situazioni che hanno caratterizzato questi miei undici anni di corsa. Ho coronato anche questo sogno.
A questo punto voi direte:
«Ora non hai più bisogno di sognare».
No, io sono sognatore, sono nato così e continuerò ad es
serlo. Ci sarà sempre un piccolo-grande sogno da inseguire.
Solo così mi sentirò vivo in questo mondo dove, sognando e allontanandosi un pochino dalla realtà, si può continuare a vivere felici, spensierati e di corsa..
“Io e La Maratona , una Passione Infinita”

Ormai ero al centro di Boston, la gente era aumentata in maniera esponenziale, anche gli incitamenti si erano moltiplicati. A quel punto non reagivo più a nessuno stimolo, dopo due leggere curve, mi catapultai sul rettilineo finale, ottocento metri di adrenalina pura.
Vedevo l’azzurro del traguardo avvicinarsi sempre di più. “Eccolo, è lì!” pensavo “Altri trecento metri, duecento… cento… è finita!”.
Tempo finale: tre ore, ventidue minuti e sedici secondi, non credevo ai miei occhi, l’avevo chiusa con un tempo inaspettato, correndo la seconda metà di gara quasi allo stesso tempo della prima, avevo perso solo due minuti rispetto al primo tratto, avevo corso con una regolarità esemplare. Appena superato il traguardo scoppiai a piangere. Un pianto liberatorio che allontanava tutte le tensioni e le paure che avevano accompagnato la mia preparazione.
Tratto da “Io e la Maratona , una passione Infinita”

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