03 Maggio, 2024

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Paolo ci racconta la sua Firenze Marathon

Paolo ci racconta la sua Firenze Marathon

10478548_10204306988707573_726289018394371580_nForse qualcuno da lassù “ci ha messo lo zampino” , così ieri la mia Firenze Marathon ha avuto un buon esito. Dopo una settimana di grande incertezza passata a “gestire” un’infiammazione al tendine di achille mi sono presentato allo start con la consapevolezza che avrei dovuto abbandonare se il dolore e la rigidità dell’articolazione mi avessero obbligato a correre in modo condizionato. Circa un’ora prima della partenza sono in zona cambio , mi infilo la “tuta protettiva” e inizio il riscaldamento , intorno a me c’è tanta carica , musica , e una piacevole confusione che stimola la voglia di correre e la determinazione , dopo un breve riscaldamento sono in griglia di partenza , ben piazzato ad una accettabile distanza dalla linea di partenza , ci siamo , si parte , cerco massima concentrazione per ascoltare il mio fisico e ricercare il giusto ritmo delle gambe , senza farmi trascinare dai tanti entusiasti che mi sorpassano nelle fasi iniziali , nella mia testa girano i consigli degli amici più esperti e delle esperienze dirette fatte nelle cinque precedenti maratone e voglio farne tesoro per cercare di ottenere il massimo del risultato. La mente ogni tanto “scappa” e si focalizza sul tendine per ascoltare qualsiasi anomalia , che per fortuna non trova , ma qualsiasi appoggio anomalo o trazione superiore è motivo di apprensione e la fa ritornare a quel pensiero. Nel frattempo la strada continua a scorrere sotto i miei piedi e i Km passano senza eccessivo affaticamento nel rispetto del mio ruolino di marcia. Circa al 20 Km vedo uscire di casa una anziana signora , forse ottantenne che allunga la mano per dare “il cinque” ai podisti in transito , non mi perdo l’occasione, taglio la strada per raggiungerla

e dare il mio, che lei prontamente contraccambia con un bellissimo sorriso. Proseguo con grande carica , alimentata dal tanto pubblico che incita , e in un attimo sono alla mezza maratona ,in 1:39:17 , leggermente in anticipo rispetto a quanto ho programmato. Ora però inizia la fase più impegnativa , nella seconda parte del percorso oltre a una parte di pavimentazione storica che a volte compromette il corretto appoggio a terra , ci sono anche alcune insidiose salite che con l’andare dei Km si fanno sentire. Tutto sta funzionando alla perfezione e acquisendo maggiore sicurezza riesco a distogliermi dal pensiero ricorrente dell’infiammazione allentando la tensione , così , come spesso mi capita nelle lunghe percorrenze, i miei pensieri più belli mi vengono a trovare , e il ricordo di Filippo un grande amico che purtroppo non c’è più mi attraversa facendomi rivivere alcuni gioiosi momenti trascorsi insieme , ora la corsa entra in un’altra dimensione , che contrappone la forza e la determinazione generata dalla mente alla stanchezza procurata dalla lunga percorrenza , ma tutto funziona sospinto da una nuova forza che non smette di produrre grande energia. Arrivando al 39 Km attraverso Ponte Vecchio gremito di pubblico festante che incita , bambini che ti danno “il cinque” bandiere e striscioni , uno spettacolo , che anche di fronte alla stanchezza fa esplodere il sorriso e da carica . Ora mancano solo gli ultimi 3 Km e la mia infiammazione si fa sentire , ma oramai non ha più alcuna speranza di fermarmi perché ho in tasca un buon motivo per gioire all’arrivo con il ricordo di Filippo. Al Km 42 prendo in mano un piccolo tessuto su cui ho fatto stampare “Dedicato a Pippo” mentre un groppo alla gola mi fa gli occhi lucidi , ma tutto passa subito , perché oramai sono negli ultimi 50 m dove passo veloce esponendo al cielo la mia dedica tra gli applausi del pubblico. Il cronometro segna 3:22:26 , tutto perfetto , forse qualcuno da lassù “ci ha messo lo zampino” …

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