07 Maggio, 2024

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Rudy Magagnoli e Giovanna Ricotta secondi a Solesino

Rudy Magagnoli e Giovanna Ricotta secondi a Solesino

Scritto da Daniele Pagnutti :Fantastica edizione della Strasolesino, con grandi duelli e anche qualche sorpresa. Giovanna Pizzato vince alla grande, battendo l’amica (e però acerrima rivale) Giovanna Ricotta, rompendo un incantesimo che durava da sei mesi; il suo ultimo successo sulla padovana risaliva alla gara della Befana di Pozzonovo. In campo maschile Abdoullah Bamoussa bissa il trionfo dell’anno scorso, superando il connazionale Benazzouz Slimani, che giunge addirittura terzo perché superato anche dal bravissimo Rudy Magagnoli; forse il periodo di Ramadan ha il suo peso, perché i due marocchini (musulmani osservanti) sono tenuti al digiuno assoluto, che impedisce loro perfino di dissetarsi durante la gara.
Ma al di là di queste considerazioni, è una gara entusiasmante, corsa su ritmi

altissimi nonostante il caldo e l’afa opprimente; gli atleti non si risparmiano, dando vita ad una competizione di alto livello e molti giungono stremati al traguardo. Una grande serata di corsa su strada, uno di quegli episodi agonistici che danno il senso ad una stagione; doveroso un grazie a tutti i protagonisti, che regalano spettacolo e divertimento ai numerosi spettatori.
Il campo di partenza femminile è sontuoso: il duello atteso è fra le due Giovanne, ma ci sono anche Sonia Lopes Conceicao, Maurizia Cunico, Romina Fiorini e Daria Legnaro a dare sostanza ad una sfida attesa ed imprevedibile. Nel settore maschile, la vittoria sembra una questione privata fra Bamoussa e Slimani, però gli avversari italiani sono di livello eccellente: Magagnoli, Pasetto, Bernardi sembrano pronti a cogliere qualsiasi cedimento dei due favoriti. Peccato ancora una volta per la totale assenza di padovani di primo livello (in particolare Sorgato e Pettenazzo), impegnati nella stagione su pista.
Gara femminile Al via partono assieme Ricotta e Pizzato, Sonia Lopes è immediatamente alle loro spalle e così Cunico. Ma dopo poche centinaia di metri diventa chiaro che la gara è – come previsto – fra le due fortissime atlete che si stanno dando battaglia da due anni. Compiono il primo giro appaiate in circa 14’25”, ad un ritmo infernale (3’28”/km) soprattutto considerando le condizioni meteo; in poco più di quattro chilometri hanno già fatto il vuoto: Lopes Conceicao passa a 30”, Cunico a 41”, Fiorini a 55”, e Legnaro (pur pilotata da Valerio Iacono) ha già un ritardo di 1’35” che sembra precluderle ogni ambizione. Ben più staccate transitano Sara Trevisan, Moira Campagnaro. Leila Rguiba Akkari e Patricia Pulido. Poco prima del sesto km Pizzato rompe gli indugi e sferra l’attacco: Ricotta deve lasciarla andare, non risponde allo scatto per non piantarsi (“Le gambe non giravano” dirà al termine). Ma da grande combattente non molla, tanto che Pizzato continua a divorare metri ad un ritmo pazzesco per non consentirle il riaggancio. Così la portacolori della Essetre Running vince la resistenza della padovana e trionfa a braccia alzate in 29’11” (tempo ufficioso), liberando la gioia per un successo strepitoso, che riscatta la sconfitta subita a Noventa solo tre settimane fa. La formidabile atleta della Salcus giunge a 34”: è più o meno il distacco che inflisse alla rivale l’anno scorso, proprio in questa gara; è visibilmente delusa, ma nel dopogara accetterà la sconfitta senza accampare giustificazioni. Terza è Sonia Lopes a 1’20”, che ha mantenuto il suo ritmo senza cedimenti e senza mai rischiare la posizione; quarta giunge Maurizia Cunico (a 1’42”), quinta Romina Fiorini a 2’52” che chiude la teoria dei piazzamenti da premio. Daria Legnaro è sesta a 3’25”: stavolta la padovana deve accusare una battuta d’arresto nella sua ottima stagione. A seguire giungono Trevisan, Campagnaro, Akkari e Pulido.
Gara maschile Al via Bamoussa impone immediatamente un passo molto sostenuto: il primo km viene percorso in 2’57”, la selezione è immediata e spietata. Col marocchino d’Alpago restano Slimani, Magagnoli, Pasetto e Bernardi, ma l’atleta della Silca è chiaramente in difficoltà e si stacca nel corso del primo giro. Così sotto il traguardo di metà gara transita un quartetto: nell’ordine Pasetto, Magagnoli, Slimani e Bamoussa, il tempo è circa 12’40”, media di gara 3’03”/km. Bernardi è staccato di poco (14”), ma non sembra in grado di rientrare. Girolametto transita a 28”, Dal Bosco a 55”, Haoul Abderrazak a 57”, mentre Ulisse Damo guida un folto gruppo di inseguitori a 1’30”. Poco dopo il quinto km Bamoussa parte all’attacco: Slimani risponde, ma cede qualche metro; mentre Magagnoli resta con lui, Pasetto deve mollare. La gara si fa incandescente: Bamoussa spinge per stroncare la resistenza di Slimani e il “padovano” deve arrendersi; la sua crisi è evidente, infatti Rudy Magagnoli sente l’odore del sangue e parte a sua volta, staccandolo. Bamoussa è più forte di tutti, nonostante il Ramadan che sicuramente lo debilita, vince a braccia alzate in 25’16” (tempo ufficioso) compiendo una grande impresa. Sorprendente, ma meritatissimo, il secondo posto di Magagnoli (a 22”) autore di un capolavoro tattico; terzo, battuto e deluso, il non più invincibile Slimani, che giunge a 38”; quarto il bravo Gianluca Pasetto (sempre con i migliori) a 41”; quinto Bernardi (a 1’32”) che chiude l’ordine d’arrivo assoluto. Seguono Girolametto, Dal Bosco, Haoul, Lolli e Damo. Nel dopogara Rudy Magagnoli ammette: “Senza il Ramadan, Bamoussa ci avrebbe staccato prima e Slimani sarebbe arrivato secondo; io ho semplicemente colto l’occasione, e naturalmente sono felicissimo”. Grande lezione di realismo e sportività.
In conclusione, una splendida serata di corsa su strada, che ha onorato la 40esima edizione della più classica fra le gare padovane. Ma qualche rilievo all’organizzazione va fatto, perché l’assenza del chip ha causato qualche disguido, fra cui l’assenza della comunicazione dei tempi ufficiali di gara: verranno sicuramente resi noti nelle prossime ore, ma una manifestazione di questo livello non dovrebbe scivolare su un punto così importante. E purtroppo, ancora una volta sono risultate incomprensibilmente lunghe le premiazioni; oltre al fatto che – per ragioni che ci sembra superfluo spiegare – le donne dovrebbero essere premiate prima degli uomini.

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